Ti piacerebbe migliorare velocemente la tua autostima?
Tieniti forte perché in questo articolo abbiamo voluto raccogliere le informazioni principali che ti permetteranno di portare la tua autostima ad un livello superiore.
Si tratta di una vera e propria guida, in cui affronteremo i seguenti punti:
- Che cos’è l’autostima
- I veleni dell’autostima
- L’autostima in relazione al tempo
- Pratiche per migliorare la propria autostima
L’obiettivo è quello di fornirti tutto ciò di cui hai bisogno per comprendere come funziona l’autostima ed iniziare a lavorare su te stesso così da poterla migliorare.
Cominciamo
Che cos’è l’autostima
L’autostima è il processo soggettivo che porta una persona a valutare ed apprezzare se stessa tramite l’auto approvazione del proprio valore personale fondato su auto percezioni.
L’autostima, quindi, ha una valenza prettamente soggettiva, che deriva da ciò che pensiamo di noi stessi in relazione alle nostre capacità, competenze e potenzialità, e non da quello che è il giudizio che hanno gli altri della nostra persona.
L’autostima è un fattore determinante per raggiungere il benessere fisico e mentale, perché è attraverso di essa che riusciamo a relazionarci in maniera positiva e senza pregiudizi con l’ambiente che ci sta attorno.
Avere stima di se stessi è un processo evolutivo che spesso dipende anche da ciò che ci accade o dal modo in cui reagiamo alle difficoltà.
Inoltre l’autostima si manifesta in modo diverso nelle persone ed esistono varie tipologie di autostima che puoi approfondire in questo articolo.
Autostima: i tre veleni che la distruggono
Prima di andare agli aspetti più pratici, è importante sottolineare tre fattori che avvelenano la tua autostima.
Questi fattori ci intossicano e tendono a distruggere l’opinione che abbiamo di noi.
Molto spesso, infatti, le persone legano la propria autostima a tre elementi che con l’autostima non c’entrano un bel niente: il raggiungimento degli obiettivi, il paragonarsi con gli altri e lo stile di vita.
Approfondiamoli nel dettaglio.
1.Il veleno degli obiettivi
Quando leghiamo la nostra autostima agli obiettivi, ciò che accade potrebbe essere rappresentato da un grafico che ha enormi picchi verso il basso ed enormi picchi verso l’alto.
Insomma, ogni volta che raggiungiamo un obiettivo ci sentiamo invincibili, ma quando non ce la facciamo o semplicemente lo ritardiamo, ecco che ci sentiamo come il peggior Fantozzi della situazione.
La verità è che il tuo valore deve essere stabilito a priori. Chi sei, quanto vali non cambia se raggiungi o meno un obiettivo.
È un concetto difficile da applicare ma sta proprio alla base di una buona autostima.
Non accettare questo vuol dire affidare all’esterno la tua autostima, cedere ad altre persone o ad eventi il potere di stabilire chi sei e quanto vali.
2. Il veleno dei paragoni
Molti dicono: “Io sono migliore di lui“ oppure “Tizio è più in gamba di me“.
Sentirci superiori o inferiori agli altri non cambia ciò che siamo. Anzi, a lungo andare, tende a far sviluppare due tipi di atteggiamento:
- un modo di fare arrogante verso chi riteniamo inferiore a noi,
- un modo di fare servile verso chi riteniamo superiore.
Il punto è che questo atteggiamento, a poco a poco, rischia di trasformarsi in una specie di dipendenza. Diventiamo dipendenti da chi è inferiore a noi, cerchiamo persone che riteniamo inferiori per stare bene e, quando invece troviamo qualcuno che riteniamo superiore, ci sentiamo male, mettiamo in discussione tutto ciò che siamo.
Questo è un campanello di allarme, vuol dire che la tua autostima non è abbastanza solida. Se vacilla così facilmente, c’è ancora molto da cementare.
Ciò che sei non ha niente a che vedere con gli altri.
3. Il veleno dello stile di vita
Come avrai già capito, l’errore più grande che puoi commettere è attribuire a fattori esterni la tua capacità di stimarti.
Ed è ancora più grave se questi fattori sono dettati dalla società o dai gruppi di riferimento.
Una bella macchina, un determinato status sociale, un certo tipo di vacanze, l’abito di marca, il Rolex… tutti questi oggetti, se non desiderati da noi ma interiorizzati perché è questo che la società impone, si trasformano in un altro veleno per la nostra autostima.
Quando li abbiamo, sentiamo di valere qualcosa, se non riusciamo ad ottenerli ecco che il nostro valore cade.
Ma tu cosa vuoi davvero? Se non fossi cresciuto in questa società cosa desidereresti? Quali sono le cose che dovresti fare per sentirti bene?
Anche in questo caso vale il messaggio di sopra:
Non lasciare agli altri il potere di stabilire chi sei.
Autostima in relazione al tempo
Devi sapere che esiste un’unica dimensione temporale nella quale possiamo vivere, ed è quella che – per usare un linguaggio zen – possiamo definire “Qui e Ora”. Ovvero il presente. Un presente non da interpretare in senso lato, ma come momento.
In questo caso il presente è il momento in cui stai leggendo queste parole, di fronte al tuo computer o sullo smartphone o sul tablet.
Il “Qui e Ora” è un presente nel quale (perdona il gioco di parole) sei presente, un presente nel quale sei consapevole di chi sei in quel momento, di ciò che ti sta accadendo, di ciò che ti circonda, delle sensazioni che stai provando.
Insomma, un presente trascorso a vivere il presente e non a perdersi nei ricordi o a progettare il futuro. Non che queste due azioni siano negative, ma quando si parla di autostima è utile considerarla solo in base alla propria condizione attuale.
Come mai?
Ti è mai capitato di sentire o dire frasi del genere?
Se soltanto l’avessi fatto…
Se solo potessi tornare indietro…
Sono frasi limitanti, che denotano un modo di vivere limitante. Un modo di vivere che si fa opprimere dal passato e non permette di esprimere al meglio ciò che siamo.
Ci sono persone che hanno vissuto un passato meraviglioso e altre, invece, che hanno alle spalle anni di sofferenza. Guardare indietro è lecito (e in certe occasioni un vero toccasana) ma se si rende questo passato pesante, se lo si osserva con troppa insistenza, si resta proprio lì, senza avere modo di vivere il presente. E puoi ben immaginare che effetto può avere sulla tua autostima.
Il fatto è che il passato non cambia, è lì, immutabile, e niente che tu possa fare oggi farà in modo che tu possa far andare quegli avvenimenti in modo diverso. Quindi, l’unica cosa che puoi fare è renderti conto che tutto ciò su cui puoi agire è il presente. Quindi, agire qui e ora.
Il passato può fornici spunti, esperienze (positive e negative) da cui trarre lezioni per agire meglio già da adesso, ma poi deve essere abbandonato per vivere nel presente. In questo modo il passato non è più un limite, una dimensione nella quale crogiolarsi e che ci impedisce di agire, ma diventa una miniera di impulsi che ci permettono di vivere meglio il presente.
Invece, ti è mai capitato di sentire quest’altro tipo di affermazioni?
Quando otterrò la promozione allora sì che potrò dirmi soddisfatto.
Se dimagrirò comincerò a piacermi.
Anche in questi casi ci troviamo di fronte ad un tempo (questa volta il futuro) che ci limita. Ci limita perché non sappiamo se accadrà o meno.
I se e i quando ipotetici sono simili ai rimpianti del passato: in entrambi i casi rimaniamo fermi, volgendo la nostra attenzione altrove, pur di non focalizzarci sul momento più importante della nostra vita. Per l’appunto, il qui e ora.
Ovviamente ciò non significa che progettare è un male.
Anche in questo caso, il futuro diventa potenziante quando lo usiamo come traguardo per un percorso che abbiamo deciso di affrontare. Ma non possiamo stabilire che la nostra gioia è vincolata a quel futuro. Perché tutto ciò che siamo esiste già adesso ed è appunto ora che deve essere vissuto.
Insomma, guardati indietro e apprendi cosa c’è da imparare; guarda verso il futuro e osserva ciò che desideri. E ora, in questo preciso istante, già da adesso renditi conto che non esiste nessun altro momento per essere tutto ciò che puoi.
Quindi, cosa puoi fare quando cadi in queste due trappole temporali?
Domandati: cosa posso fare già adesso per sentirmi al meglio?
E in questo caso la parola chiave è fare, entrare in azione.
Autostima: le pratiche per migliorarla
Fai questo esercizio.
Prendi un foglio di carta e rispondi a queste domande:
- Quali sono i tuoi obiettivi?
- Quali sono le tue passioni?
- Quali sono i tuoi valori?
Mi raccomando, metti tutto per iscritto. Quando ti limiti a riflettere, le tue riflessioni possono essere dimenticate, oppure puoi distorcerle, cambiarle, possono modificarsi a causa di quelle aspettative esterne di cui ti ho accennato. Se, invece, le metti per iscritto non possono cambiare e avrai di fronte a te una prova materiale di ciò che pensi.
Una volta che hai risposto alle domande chiediti:
“Mi sto comportando coerentemente con tutto questo?”
Se non è così stila una lista con tutti i comportamenti che puoi attuare per essere coerente con te stesso.
L’autostima è tutta qui: non ha che fare col riconoscimento degli altri, ma solo col riconoscimento di te stesso.
Ha a che fare con ciò che sei e col modo in cui ti impegni per esprimere ciò che sei realmente.
L’autostima consiste nell’avere il senso di se stessi e nell’agire di conseguenza. Quando riesci a fare questo, allora i fattori esterni sono poca cosa, ti possono far sentire poco più o poco meno contento, ma non intaccano la tua essenza.
Solo allora sei veramente te stesso.
Usa queste domande per ricordare ogni giorno chi sei e cosa puoi fare. E, dopo aver fatto questo, inizia a trovare il modo per essere coerente nelle risposte che ti sei dato.
Tu sei proprio questo.
Non c’è altro!
Autostima: cosa puoi fare adesso
Il tema dell’autostima è molto ampio ma, avendo letto questo articolo, hai sicuramente molte più informazioni e qualche consiglio da applicare fin da subito.
Come abbiamo visto, la tua autostima dipende unicamente da te. Nessun altro potrà migliorarla al posto tuo.
Questo percorso può però essere sicuramente più semplice se hai gli strumenti adatti.
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